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La Paura (di perdere il controllo)

Perdere il controllo è una delle paure più ricorrenti del cavaliere principiante. All’inizio, forse, non è nemmeno nei pensieri del neofita, ma prima o poi capita quell’occasione in cui comprendiamo sulla nostra pelle che “lassù siamo niente” ed è spaventoso.

Tutti, ma proprio tutti, lo abbiamo capito.

C’è chi è riuscito a elaborare la situazione e andare avanti, e chi è rimasto lì, incapace di lavorare su questa sensazione.

Perché qualcuno riesce ad andare avanti e qualcun altro proprio no?

Già vi sento:

“EHHH, i ragazzini riescono subito, non hanno paura!
EHHHH, da adulti è tutto più difficile!
Ehhh, se mi faccio male è un casino!
Non sono in grado!”

Scuse. Tutte scuse!

Vi assicuro che ci sono ragazzini assolutamente terrorizzati e cavalieri ultra sessantenni che vanno a cavallo serenamente.
Se dovesse succedere che ti fai male, ci si organizzerà.

Credetemi, non sono qui per banalizzare, ma solo per dirvi che, davanti a questo tipo di difficoltà, ci sono due cose che possono aiutarvi:

1) Continuare a lavorare sulla tecnica, perché l’esperienza in sella vi permetterà di perfezionare il vostro modo di montare, rendendovi in grado di attuare strategie per il controllo.
2) Lavorare sulla vostra mente.
Non vi dirò che con due respiri profondi imparerete a gestire 500 kg di cavallo, ma sicuramente lavorare sulla mente può aiutare.

Andiamo a esaminare entrambe le situazioni.

Hai paura di galoppare perché temi di perdere il controllo e che il cavallo ti scappi.

Ma perché hai paura che il tuo cavallo scappi?
Ti è già successo?
Sei sicuro di non essere stato tu a creare quella galoppata incredibile a causa delle tue gambe che lo incitavano ad andare sempre di più?
Forse la tua posizione, condizionata dalla paura, si è trasmessa al cavallo?

Se così fosse, ci sono svariate soluzioni, ma le tre più immediate sono:

  • Ricomincia a galoppare scegliendo spazi più ridotti; anche un tondino, se necessario, oppure fatti tenere alla corda.
  • Non partire mai al galoppo andando verso la porta, ma allontanandoti da essa.
  • Non chiedere una partenza “troppo tecnica”; probabilmente la paura ti condizionerà e assumerai una postura sbagliata o darai un ordine troppo forte. Dal trotto, fai in modo che il cavallo ci “cada” quasi dentro al galoppo.
  • Galoppa poco! Tre o quattro falcate all’inizio possono bastare; il cavallo sa galoppare, sei tu che devi abituarti! Poco alla volta è meglio!
  • Lavora nel circolo; le linee curve rallentano, quelle dritte “aprono” le andature.
  • Lavora sulle transizioni; insomma proviamo i freni

Le transizioni sono la panacea di tutti i mali (se fatte bene, naturalmente).
Quindi, inizia con transizioni passo-trotto e trotto-passo, poi all’interno della stessa andatura (trotto di lavoro e trotto allungato e viceversa);

mi raccomando, NON TROPPO RAVVICINATE SE VUOI MANTENERE IL CAVALLO CALMO!

Transizioni ravvicinate “scaldano”, transizioni lontane con tanto passo “rilassano”.
Quando avrai un cavallo ben rispondente e calmo, potrai azzardare qualche (QUALCHE!) falcata di galoppo e poi di nuovo trotto.

Per ottenere un esercizio valido, dovrai avere la sensazione che il cavallo quasi ti anticipi nel rallentare.
Se all’inizio avevi in mente di fare 4 falcate di galoppo e lui alla terza scende al trotto, PREMIALO!

Qual è il tuo focus? Fermarlo, controllarlo; quindi, se è lui a offrirti ciò che vuoi: PREMIALO!
Avrai tempo per avanzare. In questo modo, potrete affrontare insieme la tua paura del galoppo e iniziare a comunicare.

Adesso passiamo alla nota dolente: LA TUA MENTE!
Questa è, senza dubbio, la parte più difficile! La tecnica si impara, la mente si educa…

Se ti parlo di senso di AUTOEFFICACIA, tu cosa mi rispondi?

Non stiamo parlando di autostima, ma della convinzione che una persona ha rispetto a ciò che è in grado di fare.

Per fartela breve:

Sai di non essere Naomi Campbell (autostima), ma sai che a cavallo sei un asso nel lavoro da terra e che sai risolvere problemi importanti del tuo cavallo. Hai un talento (autoefficacia).

Se il tuo senso di autoefficacia è basso, succede questo:

Ogni nuovo esercizio lo vedi già come un fallimento (tanto non ce la farò mai).
Ti senti l’unico responsabile di tutto (faccio schifo, non capisco niente).
Non sei consapevole di ciò che sai fare.
Ogni caduta o difficoltà diventa un ostacolo difficile da superare e si ritorna nell’oblio (forse è meglio smettere, tanto non sono portato).
Una delle cose fondamentali è imparare a modificare e riprogrammare i nostri pensieri. Non lo si fa certo con uno schiocco di dita, ma ce la si può fare!

Primo passo:
imparare a individuare i pensieri limitanti che stiamo facendo e provare a metterli in positivo.

Ad esempio: “Non riesco a chiedere l’estensione al mio cavallo, faccio proprio schifo a cavallo.”
Diventa:
“Oggi è più difficile del solito, ma significa solo che devo provarci ancora. Oggi mi concentrerò solo su questo e, se non basterà, ci riproverò domani.”

Suona meglio, vero? C’è un’apertura, un obiettivo, una motivazione.

Darsi un obiettivo, se pur semplice, vi permetterà di viverlo come una piccola sfida, raggiungibile, che una volta vinta farà aumentare la vostra autostima e porrà una solida base sulla vostra autoefficacia.

Bello, vero?

Altra cosa importante:

Smetti di pensare che il talento vince su tutto!

Questa è la credenza limitante più condizionante che ci sia!

È innegabile che ci siano persone a cui le cose vengono bene e basta, senza sapere perché o come, ma non avete idea di quanto in realtà loro siano veramente a rischio fallimento.

Una persona di talento è abituata a non fare fatica e quindi, quando i problemi arriveranno (e vi assicuro che arriveranno), riceveranno una sonora “badilata” in faccia dalla quale solo i veri appassionati e determinati riusciranno a riprendersi.

Per un talentuoso, la preparazione mentale è ancora più importante;
quindi, per noi poveri mortali, affrontare le piccole guerre di ogni giorno dovrebbe diventare un allenamento come tanti altri!

È la determinazione, la fatica e la dedizione a vincere su tutto!
Fidati!

Per aiutarti e aiutarmi, credo che la nostra paura sia più che legittima, ma dobbiamo assolutamente trasformarla in qualcosa di positivo.

Non solo, come dicevo all’inizio, si può combatterla, ma solo facendo un bel lavoro di squadra:

il tuo istruttore, i tuoi genitori, il tuo compagno o la tua compagna, in generale il tuo entourage e SOPRATTUTTO TU possono/potete essere determinanti.

A fine mese partirà un corso online in cui andremo ad affrontare tutte le paure legate al cavallo:
La paura di cadere e farci male
La paura che il nostro cavallo si possa fare male e la paura di non essere all’altezza.
Mi raccomando continua seguirmi per non perderti il lancio del corso!

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