Spesso, nei libri di auto-aiuto e nei manuali di coaching, si parla dell’importanza di come parliamo a noi stessi. Sembra banale, ma la nostra auto-comunicazione ha un impatto enorme sulle nostre performance e sulla nostra percezione di competenza. Quanti di noi hanno sentito dire che non conta “come si è”, ma “come ci si sente”?
La mente, infatti, gioca un ruolo fondamentale, sia nelle nostre performance sportive che nella vita di tutti i giorni
Prendiamo l’equitazione, uno sport affascinante che richiede empatia, gestione dell’animale, problem-solving e una notevole dose di autocontrollo. Il confronto con un essere pensante come un cavallo può essere complesso, richiedendo un costante sforzo di riflessione e gestione delle proprie reazioni. Lasciare spazio all’istinto e sviluppare la capacità di comprendere e gestire un animale così diverso da noi è un percorso spesso arduo, che porta con sé la comune sensazione di non essere all’altezza.
Questa sensazione, in realtà, la sperimentiamo tutti, a qualsiasi livello, di fronte a nuove sfide, a reazioni impreviste del cavallo, o a situazioni di stallo in cui la nostra comunicazione non raggiunge l’obiettivo ( nel caso di un istruttore con i propri allievi).
E’ in quei momenti che la frase “Forse è troppo per me… non sono all’altezza” risuona nella nostra mente.
Ma qual è il modo giusto per affrontare queste situazioni? Non si tratta di affermazioni positive forzate, come “Sono capace, so tutto”, che possono sfociare in presunzione e risultare controproducenti. Piuttosto, è più utile adottare un approccio graduale e realistico.
Concentrarsi su “Io sarò all’altezza! Voglio diventare capace a […]” apre la porta ad un’analisi approfondita del percorso, alla definizione di obiettivi stimolanti e alla comprensione che “non lo siamo ancora”, ma che possiamo diventarlo.
Questo atteggiamento, che ho sperimentato personalmente, ha influenzato profondamente il mio modo di affrontare le sfide, spingendomi a cercare nuove strade per raggiungere i miei obiettivi e portandomi una profonda pace interiore.
Un esempio concreto è la passione di mio marito per il calisthenics. Questo sport, che richiede una disciplina mentale fuori dal comune, mi ha mostrato come la dedizione e la perseveranza graduale possano portare a risultati straordinari. Esercizi a corpo libero, come le verticali, richiedono mesi e mesi di allenamento costante per sviluppare la forza fisica e la concentrazione mentale necessarie. L’atleta di calisthenics si pone obiettivi raggiungibili, passo dopo passo, senza fretta, ma con costanza.
E se potessimo applicare la stessa dedizione all’equitazione? Immaginiamo un’educazione mentale graduale, sia per noi che per il nostro cavallo, dove ci abituiamo a vicenda senza fretta.
Purtroppo, spesso, cadiamo nella trappola del “tutto e subito”, sia per noi che per i cavalli.
Ecco un esercizio pratico per superare la paura di non essere all’altezza:
1. Definizione dell’obiettivo: Identifica un obiettivo realistico, a breve termine. (es. “Voglio completare un percorso di salto ostacoli da 80 cm”).
2. Scomposizione dell’obiettivo: Elenca i passaggi necessari per raggiungerlo. (es. “essere certo di completare un intero percorso di quell’altezza, gestire le emozioni in campo, saper gestire il mio cavallo in diverse situazioni, anche fuori dal campo; ad esempio in campagna”).
3. Scomponi ulteriormente: Definisci ancora più dettagliatamente ogni passaggio, ponendoti domande specifiche. (es. “Devo saper montare bene alle tre andature, devo saper affrontare benissimo un percorso dove ci saranno più salti, cambi di direzione e di ritmo, sono in grado di affrontare salti più bassi con sicurezza? Come mi sento a stare in campo con altri binomi? Chi è il modello a cui mi ispiro?”).
Scrivi tutto, chiedi un parere del tutto privo giudizio e sincero alle persone di cui ti fidi; la famiglia, il tuo istruttore un amico/a che sai esserti davvero vicino.
Questo approccio ti permetterà di costruire un percorso personalizzato, passo dopo passo, verso il raggiungimento dei tuoi obiettivi, senza cadere nella trappola della frustrazione e della paura di non essere all’altezza.
Ricorda: forse non oggi, ma impareremo ad essere all’altezza dei nostri sogni.
Ti abbraccio, Alessandra.